[Paolo Barnard]

DRAGHI ASPETTA CHE SOFFRIAMO ANCORA. PAROLA DI GOLDMAN SACHS. (vanno arrestati dall’esercito)

 

Nelle condizioni in cui ci troviamo – un es: il settore del commercio al dettaglio e dell’edilizia italiana è ai peggiori livelli d’Europa assieme alla Francia, più gli altri dati da orrore – e dato che il denaro oggi l’ha in mano l’imperatore neofeudale Mario Draghi alla BCE, l’unica soluzione – a parte uscire dall’Eurozona – sarebbe che la BCE aprisse i rubinetti dei soldi, che in termini tecnici si chiama QE (la BCE si mette a comprare titoli di Stato a man bassa).

Preciso: il QE non funziona, è tutto sbagliato, ma questo non conta. Gli investitori e Draghi stesso non lo sanno, credetemi (chi lo sa bene sono i migliori analisti americani, infatti il QE americano non ha risolto nulla di concreto). Quindi Draghi e investitori credono che il QE salverebbe famiglie e aziende, ok? Allora la domanda è:

Cosa diavolo aspetta Draghi a darci quell’ossigeno? Perché non fa il QE? Se ne sta a Francoforte a guardare coi suoi occhi da pesce morto un’Europa che sprofonda, e non agisce. Ma perché?

La risposta è agghiacciante e ce la dà la fonte finanziaria più autorevole del mondo, e cioè il colosso bancario Goldman Sachs. Andrew Wilson, che a Goldman è capo del Global Fixed Income and Liquidity Management, ha appena dichiarato a Bloomberg che “… prima che Draghi attivi il QE, l’economia europea dovrà PEGGIORARE MOLTO…”.

Avete un’idea della mole di sofferenze umane e sociali che PEGGIORARE MOLTO significa? Avete un’idea che ogni giorno di crisi dei redditi e della produzione italiana significa anni di futuro distrutto per i nostri figli? E dobbiamo PEGGIORARE MOLTO prima che Draghi si degni di darci ossigeno? Allora…

… allora solo un cieco, demente, minorato mentale a sto punto non riesce ancora a vedere quale è il disegno dell’Eurozona Neofeudale: DISTRUGGERCI, per il bene del GIUSTO ORDINE sociale delle elite.

Intervengano le Armi fedeli alla Repubblica. Intervengano! Fuori dall’Eurozona e mandato di cattura internazionali per Mario Draghi. Non c’è più altra via.