[Paolo Barnard]

ME-MMT E SIRIA, O CONGO, O CECENIA, O SUDAN…

 

Un amico, @GrecOfficial , sta componendo un libro reportage sulle vittime più innocenti della guerra civile in Siria, i bambini di quel Paese. Ci sono le foto di quei piccoli, orrore liquido che ti entra nelle vene dai polsi appoggiati al pc, impossibile premere il tasto cancella dopo averle viste. Bambini siriani, congolesi, ceceni, palestinesi, afghani, sudanesi… O semplicemente quelli fotografati da Steve McCurry in Africa, con gli intestini espulsi dal retto su cui si nutrivano le mosche. Fame. Ne ho visti anche io di miserabili.

Come ho scritto nella prefazione al sopraccitato libro, la barbarie si ferma solo quando una elite di buone intenzioni si adopera per farla conoscere, e facendo leva sull'opinione pubblica (altrimenti inutile e morta), dà l'impressione al Potere che ci sia una sollevazione di opinioni contro di essa, contro la barbarie. Allora il Potere è costretto ad agire. Agirà prima o poi per la Siria, per il Sudan, per la Cecenia (non agirà mai per il Congo, lì l'orrore di Dio sarà quasi eterno).

 

Nella mia vita ho fatto la mia parte contro la barbarie, libri e inchieste, e continuo a farla, ma ultimamente mi sono reso conto che c'è un nemico micidiale da sconfiggere prima di salvare i bambini siriani, congolesi, sudanesi ecc. Ed è La Crisi. Se le opinioni pubbliche che contano, e che sono quelle occidentali, vengono a loro volta assoggettate a uno stato di tensione e precarietà quotidiana, di timore e di affaticamento, allora tutti gli sforzi delle elite per sensibilizzarle sui bambini straziati, sulle guerre o sulle stragi di animali e ambiente saranno inutili. Immaginate che tempo hanno un operaio della Zanussi sul filo del licenziamento, o un precario verticale a 800 euro e un affitto da pagare, o ragazzi spremuti nello studio e con la certezza di non trovare lavoro, o donne spaccate fra lavoro, figli e anziani da badare, di adoperarsi per la Siria, per il Congo, per la Cecenia. L’insicurezza economica paralizza le coscienze e non dà tempo di fare altro, essa è la nemica della civilizzazione. La civilizzazione è quella che, secondo il processo sopraccitato, ferma le stragi in Siria, Congo, Sudan.

 

Ecco che io, proprio quello che ha girato il mondo e filmato alcuni suoi orrori, oggi lotto con l’arma di un’economia di giustizia, la ME-MMT, per fermare la precarietà e la crisi dell'occidente, perché so che altrimenti neppure un miliardo di foto dell’orrore risolveranno mai nulla. Ricordatevi che il grande impeto di civilizzazione sui diritti umani e contro le guerre fiorì negli anni ‘60 e ‘70 e ‘80, quando le opinioni pubbliche occidentali stavano bene, o almeno molto meglio di ora. Il Potere le ha fermate, con la paura. Prima la paura dell’Islam, poi ora della Crisi. Sono certo di ciò che dico. Se non riportiamo la nostra gente alla tranquillità, l’altra gente, quella nata dalla parte sbagliata del pianeta, non ha speranza.