[Paolo Barnard]

La bufala di Letta e il merito di Silvio.

 

Letta esulta per un risultato portato a casa per gentile concessione della Commissione UE, che avrebbe deciso di rilassare i limiti di deficit dell’Italia a patto che le spese siano fatte nell’ambito degli investimenti in trasporti, energia e altre infrastrutture essenziali. Cazzate, bufala.

Il Financial Times riporta in evidenza il seguente appello gridato e stra-gridato ieri dalla Commissione di Bruxelles: “Hey Signor Letta! Lei non ha capito una cippa! Gli sconti sul deficit saranno applicati SOLO alle nazioni in regola coi parametri di Maastricht, e voi italiani avete ancora un debito pubblico che si vede dallo spazio! Scordatevi gli sconti. Hey, ci sente Signor Letta? Signor Lettaaa?”. Ma no, l’Enrico ha dato da bere ai nostri media, che evidentemente non leggono il Financial Times, il contrario. Ok, nulla di nuovo per il patetico italico.

Cosa nuova invece è ricordare che ci fu un politico italiano che 12 anni fa! aveva chiesto e richiesto in sede UE esattamente la stessa cosa che oggi la Commissione concede. E chi era? Ma certo, il vituperato Cavaliere. Fu Berlusconi, fra il 2001 e il 2006, che cercò l’adozione di una misura che escludesse dal calcolo del deficit pubblico le spese per strade, infrastrutture, computer per le scuole ecc. Come dire a Bruxelles “Penalizzateci se spendiamo troppo per il superfluo, ma non per l’essenziale”. E chi fu che insorse come un branco di lupi rabbiosi contro questa idea? Il centrosinistra di Prodi e Letta! Evvvai!

Ci prendono per il culooo, e vvvoi vi fate prendere per il culooo, ollallì ollallà!