[Paolo Barnard]

Sulla scuola mi ha scritto una persona di immenso coraggio. Le sue parole non posso commentare, le rovinerei. Barnard

"Gentile Sig. Barnard,

grazie per le sue parole. Lei è l’unico che nel dibattito pubblico sulla scuola ha toccato il tema dell’autostima.
Ci ho messo vent’anni per uscire dall’ottica di un sistema scolastico che fin dalla più tenera età mi opprimeva e che mi rese ben presto, data la mia eccessiva sensibilitá e il mio perfezionismo, un adolescente iper-insicuro, patologicamente timido, autocritico fino al parossismo, timoroso del giudizio degli altri come di una questione di vita o di morte.
Quando lei dice “mai un fallimento in queste secondarie valutazioni va tradotto in una ferita al valore personale, ovvero in perdita di autostima, che è perdita di amore per sé stessi”, vedo me stesso davanti alle porte del liceo, con il chiodo fisso del suicidio per una probabile bocciatura. La ferita era enorme signor Barnard, non so come mi salvai.
Ma oggi so che non era colpa mia, NON ERA TUTTA COLPA MIA. Oggi so che c’é una logica in questo sistema educativo, ed è proprio quella di “sterilizzare” le persone più sensibili, quelle che vogliono studiare per crescere, per crearsi una personalità, per pensare criticamente.

Pasolini trent’anni fa propose di abolire la scuola dell’obbligo. Se in futuro avrò dei figli, farò di tutto per educarli a casa.

Chiudo citando un verso di Jeff Buckley:” Throw off your shame or be a slave to the system”. (getta la tua vergogna, o rimani schiavo del Sistema)