[Paolo Barnard]

Ma se invece guardaste i fatti?

 

Gli economisti della falange Monti, Issing, Draghi, Grilli ecc obbediscono a teoremi economici fasulli sapendo di farlo. Li pagano milioni per questo, servono gli interessi degli speculatori del Vero Potere e tutto è chiaro. Il fatto che la realtà vada completamente nella direzione opposta a ciò che proclamano non li tocca. E vabbè, è ovvio, li pagano milioni, sono anche dei criminali.

Ma quello che non capisco, se non pensando cose piuttosto miserabili, è perché gli economisti italiani della falange “noi siamo quelli buoni” facciano la stessa cosa. Nessuno li paga milioni, non hanno neppure speranza di passare dall’università di Poggiolino Padano a Harvard. Perché quindi dicono cose che la realtà gli smentisce ogni quarto d’ora e non la piantano?

Warren Mosler e la ME-MMT insegnano che l’export è una perdita, soprattutto è un’arma a doppio taglio micidiale per la nazione, e che invece la spesa interna del governo è ricchezza reale su cui sempre si può fare affidamento. Lo abbiamo scritto nel nostro PROGRAMMA DI SALVEZZA ECONOMICA DEL PAESE, e gli economisti italiani del “noi siamo quelli buoni”, con stuolo di Bourka-boys del web, si sono scatenati a dire che siamo degli scemi. Scemi, ma proprio scemi, dicono.

Ok, ma leggere i giornali no?

Tutta la stampa finanziaria internazionale ha pubblicato il 12 novembre scorso la notizia che il Giappone è entrato nella quinta recessione in 15 anni. Accidenti, ragazzi, è un disastro, questi ogni 3 anni si sfracellano, nonostante non siano l’Argentina. Ma, ci chiediamo noi della ME-MMT, il Giappone non era il modello di sviluppo perfetto degli economisti italiani “noi siamo quelli buoni”? Super export, e debito pubblico questi tutto in mano ai giapponesi. Uè scemi!, ci dicono i “noi siamo quelli buoni”, è il saldo delle partite correnti che conta!

Ma li leggono i giornali?

Sulla stampa finanziaria internazionale da Oslo a New York, da Berlino a Manila, c’era scritto questo:

“L’economia giapponese cresceva piuttosto bene fino a che il governo investiva all’interno del Paese per la ricostruzione dopo lo tsunami. Ma poi le esportazioni verso la Cina e l’Europa sono pesantemente diminuite, e ora si registrano cali nei consumi e negli investimenti, e la recessione si è affacciata sul Paese”… “La banca centrale (BoJ) è intervenuta per rimediare al calo della domanda interna causato dal crollo dell’export, che si è portato dietro anche un calo industriale”.

Forse non c’è bisogno di spiegarlo, ma insomma, c’è scritto che i Japs se la passavano bene quando il loro governo ha aperto il borsellino del deficit e ha speso per i giapponesi all’interno delle frontiere. C’è poi scritto che quando invece è toccato al magico super-export tirare la carretta, ecco che i capricci di gente che dista da Tokyo migliaia di chilometri hanno mandato tutto in vacca.

Economisti italiani “noi siamo quelli buoni” e Bourka-boys assortiti, ve la dico alla Nanni Moretti: “Continuate così, facciamoci del male”.

* nota: ohi, com’è che adesso anche la Germania del super export è in recessione?