[Paolo Barnard]

Cesaratto chieda scusa.

 

Sono il primo a scrivere critiche feroci su chi ritengo lo meriti. Accusare gli economisti post-Keynesiani italiani di essere stati dei vili a fronte del cataclisma Neoliberista è una critica, non diffamazione. Dire che in Italia la maggior parte delle cattedre importanti sono conquistate per raccomandazione, amicizie in alto e servilismo politico, con pesanti influenze massoniche, è una realtà palese scolpita nella storia dei nostri atenei. Non è diffamare.

Ma c’è in questo Paese un sottobosco di economisti, con sotto-sottobosco di blogger un po’ vigliacchini perennemente velati da nicknames (e il bourka no?), che da quando io ho popolarizzato la Modern Money Theory, con i successi divulgativi che ho avuto, ha preso l’abitudine di sputare attacchi diffamatori da caserma contro di me e contro i macroeconomisti MMT internazionali che porto in Italia. Frasi come "quella merda", "pericoloso fascista" (rivolte a me) e “questo Mosler si goda i soldi fatti speculando e smetta di speculare sulla buona fede della gente  (rivolto a Warren Mosler) sono esempi. La seconda è stata scritta dall’economista Sergio Cesaratto sul blog Voci dall’estero di tal Carmen the sister. Le altre sono invece il parto di uno che non sta bene. Ma Cesaratto deve chiedere scusa.

Perché insinuare una simile infamia su un grande esponente della MMT come Warren Mosler è la strada maestra per piantare i semi del dubbio nei lettori, semi che rischiano di incrinare con la diffamazione, e non con la critica, la credibilità che io e la MMT ci siamo costruiti in questo Paese con tanta fatica.

E’ indegno che un nome come Cesaratto si sia ridotto a questo. Si riscatti, è nel suo interesse prima di tutto, chieda scusa. E per quanto riguarda il sotto-sottobosco col bourka, abbiate dignità, almeno il nome e cognome. Poi ve lo chiedo seriamente: ignorateci.