[Paolo Barnard]

Fatemi la cortesia di andarvene.

 

I pochissimi lettori per cui lavoro leggano in fondo. Tutti gli altri il resto.

Ho i testimoni: la sera di venerdì 24 febbraio scorso, mentre il Palazzo dello Sport di Rimini si riempiva oltre ogni immaginazione di 2000 persone paganti giunte lì su mia chiamata, io dissi “Aspetta un paio di mesi e questi scompaiono nella nebbia. Sono qui all’ennesima festa, sono la gente di internet. Inutili”. Non dissi vigliacchi, e mi rincresce. Ma il resto l’avevo indovinato. Sul palco tentai l’estrema ratio, lodai quella massa, chissà mai che… Tempo sprecato. Tutta quella bellissima emozione… tradita, mi dà buio dentro.

Andatevene, non vi voglio, non voglio che nessuno di voi legga ciò che scrivo. Non siete all’altezza di combattere niente. Non ho bisogno di voi, anzi, prendendo in prestito una bella strofa da una canzone di James Taylor, vi dico che “ho bisogno di voi come di un buco in testa”. Perché lo siete e mi state ingrigendo la vita.

Andate da Byoblu, che con 200 spot sul suo sito vi deve baciare le pile se no col cavolo che gli inserzionisti lo pagano. Lui è per gente come voi, e gente come voi è per lui. Io posso dirvi in faccia che vi dovete levare dalla balle perché a combattere non valete niente, io lo posso dire ai miei lettori perché per fortuna non temo nulla. Sono l’unico personaggio pubblico in Italia che si è rifiutato di apparire con Beppe Grillo, perché se mai la mia faccia fosse apparsa lì, a fianco di Benettazzo per fare un esempio, io avrei dovuto chiudere bottega con me stesso e con tutti i miei economisti MMT. Ci tengo a loro, mi sono preziosi e sono preziosi per lo 0,2% dei miei lettori che li meritano.

State lontani da Mariarca Terracciano, non sporcate la sua memoria applaudendola una seconda volta, voi fifoni che siete fuggiti alla prima tenue prova di radicalismo. Mi scuso con lei di averla portata davanti a una platea così. Mi scuso davvero.

State lontani da Alain Parguez e da William Black. Quelli sono uomini, non siete di quella razza. Siete generazioni cresciute con Harry Potter e Guerre Stellari e squagliatesi sulle tastiere di Internet. Avete 30 o 40 anni e vi si ammazza con una nuvola di borotalco. Se i nazisti invadessero l’Italia oggi vincerebbero la guerra in un weekend, bloccandovi le pagine di Facebook.

La MMT non vale nulla senza coraggio. Smettete di studiarla, non servite a niente, i gruppi regionali MMT sono già zeppi di scemi perditempo della rete. Devono ridursi di numero, ridursi a quei 30 o 50 italiani degni di fare la MMT. Bastano loro nei gruppi.

Non ci sarà un altro Summit MMT in futuro per voi, per altri sì, li selezionerò io, ma non per voi. Non ci penso neppure di rifare una festa zeppa di buffoni codardi. Io non chiamerò mai più i miei 5 economisti per voi. Lo farà forse qualcun altro. La MMT è nulla senza coraggio. I 5 di Rimini non si rendono conto di chi siete. Povero Parguez, che preso dall’entusiasmo esclamò, rivolto a voi, “siete la speranza d’Europa”. Gesù, voi?

Andate via, soprattutto quelli del Movimento a 5 Stelle. Ma mi volete lasciare in pace? NON CI VENGO DA VOI, siete irrimediabili.

La rete è zeppa di personaggi per voi, andate là, per favore.

Io ho già scritto troppe cose che sono 50 anni avanti rispetto a tutti. Oggi molti iniziano a dirle, persino mi copiano senza citarmi, e questo è bene, perché se mi citassero li querelerei. Cosa ho da spartire io con loro?

Io faccio paura, terrore persino. Riguardatevi i primi 60 secondi del mio intervento a Matrix l’anno scorso. Ho distrutto Vinci facendolo passare per un buffone alla sua prima domanda. Byoblu gli lisciava il sedere perché lui in Tv ci vuole tornare. Io no, me ne fotto e dico la verità. Santoro sa benissimo che farei la stessa cosa con lui, lo demolisco di fronte a tutti nei primi 60 secondi, e non mi chiama manco morto. Lo sa Floris, lo sa Fazio, lo sa Tremonti, con cui parlo al telefono ma che si rifiuta di incontrarmi in pubblico perché al telefono gli ho già detto due volte che lui è omertoso con gli italiani su cose che lui sa ma non osa dire. Lo ridirei in pubblico, in faccia a lui, e col cazzo che accetta di incontrarmi. Stessa cosa Grillo, che ad Abruzzoweb ha dimostrato di conoscermi alla perfezione, ma ha paura di invitarmi sui suoi palchi, perché lo mando in pezzi. Faccio paura perché sono l’unico personaggio pubblico in Italia che prende a calci il suo pubblico, nonostante l’audience sia tutto per un personaggio pubblico. Per me no, andatevene via da paolobarnard.info.

Fatemi la cortesia di andarvene.

Voglio rimanere a lavorare con i miei italiani degni e liberi, che sono lo 0,2% di chi clicca sul mio sito o sui miei lavori in rete. A voi, degni e liberi, dico invece grazie, vi dico che ogni santo giorno io vi sono devoto per il coraggio che state dimostrando. Vi darò, vi daremo io e i 5 di Rimini, tutto ciò che ci è possibile in questa tragedia che si chiama Golpe Finanziario. Perché voi lotterete nell’indifferenza di sti inutili cagasotto di cui sopra e sarete abbandonati da loro al primo bisogno. E io come voi, lo so benissimo. Noi siamo Il Ventre di Parigi, Emile Zola ha scritto per noi. Voi continuate a cliccare su paolobarnard.info, io sono lì SOLO PER VOI.