[Paolo Barnard]

BRANDENDO KARL MARX, MR. WANG SFIDO’ IL BITCOIN. Cose incredibili accadono in Cina.

 

Toglietemi da qua! Eugenio Finardi, ti scongiuro, canta per me “Extraterrestre portami via…”, voglio atterrare in Cina. Aiutatemi. L’Italia è un carrozzone ottocentesco abbandonato in cantina con le muffe sui velluti marci che puzzano di uno stantio ormai da vomitare. Non ce la faccio più qui, per la puzza e lo squallore.

Cose incredibili accadono in Cina.

E’ un primo pomeriggio del giugno 2017, siamo nel cuore della Cina Impero-TECH & Artificial Intelligence. Ancor più nello specifico, siamo immersi nei labirinti di micro-chips al silicio incatenati all’incomprensibile ‘Serpentone’ digitale chiamato Blockchain, dove elettroni frenetici materializzano su ordini umani la cryptovaluta Bitcoin, che è la madre di altre centinaia di cryptovalute. I Centri di Scambio cinesi (Trading Platforms) di queste cryptovalute battono in ampiezza e numero chiunque al mondo, l’attività di speculazione è asfissiante… ma su di entrambi s’abbatte la scure del governo SOVRANO cinese per la tutela dell’Interesse Pubblico: “Stop agli scambi”, tuonano sette Ministeri fra cui il Ministero del Cyber. E’ panico.

Badate, ogni parola sopra, o ciò che segue, è realtà, incluso il Ministero citato.

E’ in questo scenario di sconcertante intrigo fra Terabites, Artificial Neural Networks, processori infuocati, Machine Learning in Artificial Intelligence, e trilioni di bits, che proprio in quel pomeriggio di giugno Mr. Wang, accompagnato dal suo legale, mette piede in un Tribunale di Pechino per sfidare le Trading Platforms in Bitcoinbrandendo 80 fogli con la Teoria del Valore-Lavoro del Capitale di Karl Marx. E succede l’inimmaginabile.

Mr. Wang si era giocato l’equivalente di 60.000 euro in Bitcoin, ma aveva perso tutto. Le sue meningi orientali si erano quindi poste la seguente domanda, piuttosto inusuale: “Ma cos’è ciò che ho perso? E’ una moneta il Bitcoin? No, lo Stato cinese non la riconosce come tale. Allora dev’essere una Materia Prima, non c’è altra scelta. Chiamo l'avvocato”. Mr. Wang non si scompone, e, come consulente esterno, prende il più geniale economista della Storia, Karl Marx.

Chino sulla Teoria del Valore-Lavoro dal Capitale, Mr. Wang costruisce la sua accusa: “Marx ci dice che una Materia Prima, e quindi anche il Bitcoin, deve avere un Uso-Valore e un Valore*. Ma il Bitcoin non ha né un Uso-Valore, né un Valore riconosciuto dallo Stato, quindi non è una Materia Prima. Ma non essendo neppure una moneta... allora il Bitcoin è nulla, esso non esiste, e io rivoglio indietro i miei soldi perché le Trading Platforms in Bitcoin vendono il nulla”. Me-ra-vi-glio-so.

* Spiegazione per la Zia del concetto marxiano di Uso-Valore e Valore della Materia Prima: ad es. il ferro ha un Uso-Valore perché è UTILE. Quindi Uso-Valore = Utilità di una Materia Prima. Ma se dobbiamo scambiare un kg di ferro con un kg di farina, allora dobbiamo considerare anche il valore del LAVORO UMANO per produrli. Quindi Valore = la quantità di lavoro umano per produrre la Materia Prima. Conclusione: una Materia Prima deve avere un Uso-Valore + un Valore.

Ed ecco il nostro Mr. Wang in aula, nella Cina colosso super-TECH del III millennio, col suo legale, davanti a un giudice e all’accusato, tal Mr. Huobi, proprietario della Trading Platform dove Mr. Wang aveva investito. Cortesemente Mr. Huobi spiega al suo accusatore che si sbaglia, e dà la sua versione di cosa sia la cryptovaluta Bitcoin. I dibattimenti impiegano mesi, e la decisione finale del giudice è un prodigio:

Poiché Mr. Wang non può provare a questa Corte l’illegalità del nulla, egli non può argomentare che vi sia stato un atto illecito contro di lui”. L’udienza è sciolta.

Ora, davvero, qualcuno qui nella terra del pollitalico pollaio può immaginarsi realtà del genere? Intendo non solo il grado d’avanzamento dell’economia cinese rispetto a sto carretto ancora a rantolare sulle tasse di Bruxelles e sui centesimi di tagli al cuneo fiscale; non solo l’esempio di uno Stato SOVRANO che… poche palle, qui comando io sulle super-TECH private e marciate tutti dritto; ma ciò che strabilia di questa storia è come il sistema giuridico cinese, e l’avvocatura, abbiano accolto la più improbabile fra le congiunzioni filosofico-economiche-TECH forse della Storia, come base per una lunga disputa legale. Questa è una punta di civiltà.

Non esiste nella Giurisprudenza cinese alcunché di neppure lontanamente agganciabile a un’accusa basata sul teorema di Mr. Wang tratto dal Capitale, eppure nello smog trafitto da trilioni di Terabits delle Artificial Intelligence cinesi, qualcuno si è chinato su scritti ottocenteschi per risolvere un contenzioso su Blockchain e Bitcoin, la ‘roba da Guerre Stellari’ del futuro. Incredibile. E questo mi porta anche a un’altra considerazione essenziale: la nostra ammuffita arroganza da nobiltà decaduta.

L’Italia vive ancora una frottola di sistema giudiziario legittimato fin dai tempi del Diritto Romano, e come tutto l’Occidente ha sempre guardato la Cina dall’alto al basso. Certo, a Pechino siede un regime che ha fino a ieri compiuto fior di atrocità sui cittadini. Ma le cose stanno cambiando, eccome, e in Cina 500 milioni di ex-plebe hanno oggi tutti i diritti che neppure in Italia sono più garantiti. A Roma c’è la democrazia, ma di chi? Oggi da noi regna una dittatura europea di fatto su una Costituzione nazionale morta, e abbiamo il fiato della rapacità dei Mercati sul collo delle nostre famiglie. Nel ‘regime’ cinese, di fatto si tutela a colpi di mannaia l’Interesse Pubblico e si mette sempre in ginocchio il rapace privato, mentre di nome non sono una democrazia. Lo dice bene il Prof. Teemu Ruskola, della Emory University americana, cosa sia la giurisprudenza in Cina:

Chi decide cosa sia le legge e chi ne beneficia? La Cina viene storicamente associata all’oppressione, gli Stati Uniti alle libertà e alla legge. Davvero? Se vogliamo pensare a cosa davvero sia la legge nella modernità, allora dobbiamo prendere ad esempio la Cina di oggi”.

Ok, come ho scritto pochi giorni fa, se avete un bar cinese sotto casa… sapete cosa dovete fare coi vostri bambini.