[Paolo Barnard]

MI E’ SUCCESSA UNA COSA INCREDIBILE. FORSE QUANTISTICA. (serio)

 

Non la faccio lunga, ma questa cosa è davvero stupefacente e inquietante allo stesso tempo.

Premessa: la Scienza mi ha sempre interessato, oggi con la mia narrativa su TECH-GLEBA la devo approfondire molto, e l’arrivo dei computers Quantistici mi ha riportato a rileggere le vite dei fondatori della strabiliante Fisica Quantistica, Dirac, Planck, Bohr, Pauli e Richard Feynman sopra a tutti. Ma da ignorante di matematica non mi ero mai una singola volta avventurato nelle immagini dei loro lavori, perché sarebbe stato ridicolo, manco ci capirei il primo numerino a sinistra. Ok, questo è quanto.

Ultima cosa da sapere, è che una delle più estreme teorizzazioni della Fisica Quantistica è l’aver totalmente stravolto il concetto di spazio e tempo, persino la certezza dell’esistenza delle cose. Infatti in un mio articolo su TECH-GLEBA raccontavo come a Silicon Valley alcuni giovani ricercatori in computers Quantistici facevano sedute di letture di Galileo o Newton nella teorica convinzione che il potere cerebrale innovativo dei due storici scienziati sia ancora qui presente nello spazio/tempo e quindi possibile da incamerare nei propri cervelli.

Ok, e qui arriva ciò che mi è successo. La notte a letto penso, fin qui nulla di nuovo, ma da qualche notte mi ero messo a pensare a una cosa che mi eccitava: e se fosse possibile prendere la matematica avanzata, e precisamente quelle lavagne zeppe di strati di calcoli ‘spaventevoli’ nella loro astrusa apparenza, e trasformare il tutto in semplicissime linee serpeggianti tracciate col gesso, e in semplicissime linee rette, con sparsi qui e là solo pochissimi numeri o simboli? Le nude linee e curve racchiuderebbero dentro di sé, pensavo poche notti fa, l’intera mole delle colonne di astrusi calcoli tradizionali, cioè i concetti della fisica avanzata, e i numerini/simboli sarebbero le chiavi per accedere ai teoremi nascosti in pochi schizzi lineari.

Poi mi addormentavo. Ok.

Ieri mi sono messo a guardare un documentario della BBC sul Nobel e prodigio mondiale della Fisica Quantistica Richard Feynman. A un certo punto la narratrice mostra proprio l’immagine di quelle lavagne zeppe di strati di calcoli ‘spaventevoli’ nella loro astrusa apparenza, e dice: “I piccoli semplici diagrammi che Feynman aveva inventato, erano un modo fantastico per mettere da parte i complessissimi calcoli che la Quantum Electro Dynamics richiedeva. Si era immaginato una scorciatoia… un modo ‘figurativo’ di scrivere queste equazioni.”. Ho avuto uno shock…

La figura di uno dei famosi diagrammi di Feynman era quasi identica alle figure che io mi ero immaginato prima di addormentarmi, persino nel dettaglio dei pochi numerini/simboli sparsi. E vi giuro, davvero, io nella mia vita non avevo mai visto un diagramma di Feynman, meno che meno a scuola/liceo.

Fermi, io sono un genio per altre cose che ho pensato e fatto nella vita, e che nessun altro ha pensato e fatto. Ma qui non è una questione di genio, perché la mia conoscenza matematica non va oltre 4x4 = 16. Qui io mi pongo una domanda che, proprio a’ la’ Feynman, non ha risposte se non un’incredibile lancio teorico: come cazzo è possibile che io abbia pensato al buio non solo il CONCETTO di Feynman (inventare un modo figurativo di scrivere calcoli), ma anche che io abbia immaginato IL DIAGRAMMA di Feynman (anche se vagamente diverso)? E ripeto: mai nella mia vita ne vidi uno, mai mi fu spiegato il concetto, di certo non a scuola. Ho la certezza di questo.

Non esistono spiegazioni, se non appunto quell’apparentemente assurda teoria per la quale, come accennato sopra, i giovani prodigi della fisica di Silicon Valley si sono convinti che l’encefalo di Galileo è oggi qui e in assoluto contatto col loro. Feynman mi ha parlato?

Comunque sia, ciò che mi è successo è strabiliante e inquietante. Ma mi ha anche lasciato un microscopico frammento di speranza che davvero il destino dopo la morte non sia ristretto alla banale dicotomia Dio c’è, no non c’è nulla.