[Paolo Barnard]

IL CASO APPLE DIMOSTRA CHE GLI IRLANDESI SONO DEI CRETINI.

 

Un Paese decide di fare i cazzi propri con le sue tasse, e questo gli frutta un aumento complessivo di quasi mezzo milione di posti di lavoro, oltre a un’infinità di altri vantaggi. Questo Paese ha un debito pubblico, che come sappiamo è l’attivo nelle tasche di cittadini e aziende che lo detengono (all’interno o all’estero), ma che per il Paese in questione è solo un numero elettronico, aria fritta, nulla di che, tipo quello USA o Japp.

Poi arriva un carrozzone mostro di burocrati alla sovietica chiamato Eurozona e gli toglie tutto quello che ha: la sovranità parlamentare, quella monetaria, quella fiscale, e ora gli va a rompere le palle affinché la più grande azienda del mondo, la Apple, gli restituisca 13 miliardi di euro in tasse che quel Paese non gli aveva chiesto e che non vuole. Il carrozzone mostro sovietico per bocca della Commissione Europea dice a questo Paese, cioè l’Irlanda, che con quelle tasse ci può costruire 100.000 case, pagarsi un anno di Sanità e anche un pezzetto di debito pubblico.

L’Irlanda risponde alla Commissione che se non fosse per il fatto che l’Eurozona gli ha tolto la sovranità parlamentare, quella monetaria e quella fiscale, le case e la Sanità e il debito se li potrebbero ripagare con un click di un computer alla Banca Centrale un giovedì pomeriggio. Ma invece se vengono oggi costretti dal carrozzone mostro a tassare la Apple come vuole qualche testa di cazzo a Bruxelles, rischiano di perdere oltre mille aziende che lavorano in Irlanda grazie alle facilitazioni fiscali (140.000 posti di lavoro solo dalle 700 americane), e tornano come sei anni fa a essere i plebei a capo chino agli ordini di sti pazzi della UE.

Hanno ragione. Da vendere.

E allora uno si chiede: ma perché sti cretini d’irlandesi insistono a starsene nella UE? Perché hanno fischiato la Brexit? invece di approfittarne per darsi precipitosamente alla EuroFuga? Eh? scemi?

Mah!