[Paolo Barnard]

ARGUZIA INFINITA. MA, SAPETE, FINISCE.


“Dammelo qua... (Prende in mano il teschio e lo guarda)

Ahimè, povero Yorick!...

Quest'uomo io l'ho conosciuto, Orazio,

un giovanotto d'arguzia infinita

e d'una fantasia impareggiabile....

Chi si fa più beffa

ora del tuo sogghigno, con questa tua smorfia?

Va', va' ora così,

va' nella camera della mia dama

e dille che ha un bel mettersi sul viso

un dito di belletto: a questo aspetto

deve ridursi anch'ella, fatalmente.

Che se la prenda a ridere, comunque,

se ci riesce...


La vostra arguzia infinita, non certo la infinite jest di Yorick, la vostra pezzente illusione che voi egoisti fetenti furbetti cafoni individualisti ve la potete cavare, e che non importa chinarsi a raccogliere il marcio della strada, chi ne ha il tempo? o la voglia? che non importa darsi per il bene di tutti, tanto “io me la cavo e non voglio rogne”, voi, bè, rileggete sopra… perché finisce, finisce la vostra pezzente illusione, e nel frattempo avete vissuto da porci, e vi siete coricati ogni notte con un fetore in più che il vostro "dito di belletto" non ha mai coperto mentre appestava i figli e poi i figli dei figli. 

Che Dio vi maledica, orda d’infami idioti, potevate scegliere meglio, e meglio avremmo tutti vissuto. E dai, "prendetevela a ridere, comunque, se ci riuscite".