[Paolo Barnard]

3. LE FAVOLE DI BARNARD PER I BAMBINI DEI SUOI LETTORI

(disegno sopra di bimba Francesca mia lettrice! yahooooo!)

Cari bambini, voi non lo sapete, ma tanto tanto tempo fa le giornate non erano come oggi. Oggi abbiamo il giorno, con la luce del Sole, e poi la Notte, col buio e la luna. Ma una volta non era così.

Dovete sapere che una volta, o c’era sempre la luce del Sole, oppure c’era sempre il buio della Notte. Ma com’è possibile direte voi! Ebbene sì, era possibile. E sapete perché? Perché prima di un certo evento, il Sole e la Notte erano in guerra. In guerra! Davvero!

Ascoltate bene.

All’inizio dei tempi c’era sempre il Sole, quindi c’era sempre la luce e il caldo. Bene! direte voi, che bello! Ma attenzione: tutta quella luce e tutto quel caldo finivano per asciugare i mari, e per seccare i campi, prosciugavano i fiumi e facevano morire di sete gli animali e gli uomini.

Allora l’uomo protestò col Sole, e gli disse: “Basta!”.

La Notte sentì le proteste dell’uomo e si fece avanti. Ora, disse la Notte, comando io! E oscurò il Sole. Da quel momento fu sempre buio, fu fresco e con le stelle. I mari tornarono pieni di acqua, così i fiumi, uomini e animali potevano bere, e i campi avevano tanta rugiada così da essere sempre bagnati. Bene! direte voi, che bello! Ma attenzione: senza Sole tutto divenne freddo e bagnato, tutto divenne pallido e senza colori. Le pannocchie crescevano grigie, il grano era bianco e non dorato dal Sole. Gli uomini erano tristi, sempre al buio, e mai con la pelle scaldata dal Sole.

Allora l’uomo protestò con la Notte, e gli disse: “Basta!”.

A quel punto il Sole si rivolse alla Notte e gli disse: “Vedi? Tu hai reso gli uomini tristi e pallidi. Loro vogliono me!” Ma la Notte rispose: “Tu non facesti di meglio. Tu avevi seccato il mondo, quando c’era sempre la tua luce l’acqua evaporava, ed era impossibile vivere!

Iniziò così una guerra fra Sole e Notte, che da veri stupidi si preoccupavano solo di avere ragione l’uno contro l’altra, e non pensavano agli esseri umani, che intanto soffrivano. Botta e risposta, botta e risposta, ciascuno presuntuoso e arrogante.

E così fu che gli uomini e le donne disperati si rivolsero agli Dei. Pregarono affinché vi fosse un accordo fra Sole e Notte… ma nulla. Gli Dei non se ne preoccupavano affatto, essi passavano il tempo a fare a gara a chi potesse comandare di più.

Allora gli uomini e le donne pensarono di adorare il Sole e la Notte e di regalargli offerte generose. Uccisero i migliori agnelli, gli offrirono il miglior pane, e mille botti del vino migliore del mondo. Ma… nulla. Il Sole e la Luna non si curavano degli uomini e delle donne, continuavano a litigare!

Io sono il Sole! Io sono adorato e io sono la fonte della vita!”, egli declamava.

Io sono la Notte! Io sono venerata e sono la padrona dei misteri e delle stelle!”, essa declamava.

Che stupidi entrambi, eh? bimbi?

Ma in un angolo del cielo viveva una Dea bambina, che non era interessata nelle grandi cose degli Dei. Si chiamava Dea Fea. Sì, esatto, faceva rima, strano eh? Dea Fea… che ridere bimbi! Comunque sia, dovete sapere che Dea Fea, la Dea bambina, aveva una passione su tutte le passioni: ella amava giocare all’altalena, ma quella dove ci si siede uno da una parte e uno dall’altra, e si va su e giù. Avete capito? Però lei poverina non aveva amici, perché tutti gli altri Dei bambini ero proprio sciocchini! Infatti gli Dei bambini non facevano altro che spiare i litigi degli Dei grandi, e li imitavano. Ad esempio c'era il piccolo Dio Gigetto, e il suo amico Dio Fiordo. Entrambi sfilavano impettiti e litigavano sempre:

"Io sono Gigetto, e da grande sarò il Dio benedetto!". E l'altro: "Ma và, tu sarai al massimo il Dio inetto, o imperfetto, o il Dio d'un etto, visto che sei magro come un filetto. Io invece sono Fiordo, e sarò...", ma Gigetto strillò "Tu sarai al massimo Fiordo Dio balordo, o Dio sordo, perché è inutile parlarti, se scemo come un tordo"... 

Insomma povera Fea, la Dea Bambina, sempre sola. Così lei per giocare all'altalena bussava alla porta dei pianeti, che erano sempre gentili con lei, ma ovvio bambini, i pianeti sono grandi palle e pesano tanto, per cui alla fine Fea non dondolava mai. Figuratevi, una volta il pianeta Giove, quello immenso e dove sempre piove, si sedette sull'altalena di Fea, e l'altalena precipitò in giù dalla sua parte in modo così violento che Fea schizzò nello spazio e andò a sbattere contro Saturno, il pianeta che lavora sempre perché è sempre di turno. Che botta! ahi!!!.

Intanto però sulla Terra le cosa andavano malissimo. Il Sole e la Luna sempre a litigare, e così gli Dei, che disastro!

Che rabbia! pensò Fea la bambina Dea. Dopotutto queste Divinità non sono molto migliori degli uomini e delle donne! Uffa! Così Fea la Dea bambina ebbe un’idea! E allora gridò con tutta la sua vocina Sciocchiii!”, così gli Dei si girarono dalla sua parte. Fea gli spiegò cosa stava succedendo sulla povera Terra dove vivevano uomini e donne, e gli spiegò la sua soluzione. “Ho un'idea” gli disse Fea la bambina Dea, "posso?". “Sì, va bene, fai ciò che ti pare” risposero le Divinità distrattamente, e tornarono ai loro stupidi litigi. Mamma mia! pensò Fea, e se ne andò.

L'idea di Fea la bimba Dea era questa: se mettessi il Sole da una parte della mia altalena e la Notte dall’altra? Quando il Sole sale lo si vedrà nel cielo per molte ore, ma poi scende e sale la Notte per molte ore, e la si vedrà nei cieli degli uomini e delle donne, in parità. “Mi sembra una buona soluzione, gli umani avranno luce e buio in ugual misura, tutto sarà in equilibrio”, si disse.

Tornata nel suo angolo di cielo, Fea la bambina Dea diede ordine al Sole e alla Notte di salire sulla sua altalena e di tacere! “Da ora in poi” ordinò Fea la bimba Dea, “voi salirete su e tornerete giù, sull’altalena, in ugual misura, e così vi sarà il Giorno e poi la Notte, poi ancora il Giorno e ancora la Notte, all’infinito, sulla Terra degli uomini e delle donne. Obbedite!"

E da allora, bambini, tutto divenne ordine, e gli uomini e le donne ebbero luce e poi buio, come abbiamo noi oggi. Quindi, bambini, sappiate che quando tramonta il Sole e quando sale la luna della Notte, o quando c’è l’alba col Sole che sale e la Notte che se ne va, è perché stanno seduti entrambi su un’altalena che sta nei cieli, come fate voi quando giocate nel parco. Nulla di più, proprio come fate voi.

E il merito di questo equilibrio è di Fea, la bimba Dea, che, come sempre, fu più saggia dei grandi, che proprio non fanno altro che litigare e si dimenticano sempre del bene di tutti.

Allora bimbi: ogni mattina col sole dite “Grazie Fea la bimba Dea!”, e la stessa cosa la notte prima di dormire sotto le stelle. Sogni d'oro.

(NOTA: tutte le favole di Barnard sono di sua invenzione esclusiva e coperte da Copyright)