[Paolo Barnard]

ADESSO CAPIAMO STA STORIA DELL’ORO E DEL GOVERNO (SPIEGATO CHE LO CAPISCA ANCHE MESSORA)

 

Esiste una confusione enorme su sta storia del Debito di Stato (NON pubblico), delle riserve d’oro di ogni Stato, su come possono essere usate dal governo nell’economia, ecc. ecc. La domanda più ricorrente del lettore è: “Ma se l’Italia ha tutto sto oro in riserve, perché non lo usa per combattere la crisi?”.

Ok, ora una volta per tutte vi spiego i fondamentali sulle riserve auree degli Stati. Così capite anche questo di economia, grazie a me (prego applausi, inchini, lettere d’amore delle signorine, regali ecc.)

Primo: uno Stato moderno oggi (e che NON SIA in Eurozona) possiede denaro (che crea dal nulla alla Banca Centrale), e possiede oro (riserve auree che stanno nel Paese o anche in parte tenute da altri Paesi). Ricordiamoci sempre che il denaro moderno (dollari, Yen, Sterline ma NON L’EURO maledetto) è chiamato FIAT, cioè esso è di proprietà esclusiva dello Stato monopolista della moneta (la crea solo lui); esso viene liberamente valutato dal Mercato che lo compra o lo vende; ed esso non può mai essere scambiato dal possessore in oro, o in altra valuta a cambio fisso (ai vecchi tempi il signor Bianchi poteva prendere 100.000 Lire e chiedere alla banca di dargli un pezzo d’oro equivalente; oppure chiedere alla banca di cambiarglieli in dollari con un cambio prefissato, ad es. 1000 Lire x 1 dollaro).

Quanto detto fra parentesi sopra, veramente accadeva ai vecchi tempi, fino al 1944 e al 1971. I cittadini potevano cambiare denaro in oro pretendendolo dallo Stato. Allora lo Stato doveva sudare sangue per tentare di avere sempre abbastanza oro per garantire la sua moneta, e questo sistema si chiamava STANDARD AUREO (GOLD STANDARD). Con un rischio orrendo però: che in una crisi economica grave, i cittadini potevano appunto correre tutti in banca a pretendere oro in cambio dei loro soldi. Ma perché questo era un rischio per lo Stato? Bè, perché se lo Stato esauriva l’oro delle riserve… FALLIVA. Disastro.

Oggi ho detto che questo sistema (STANDARD AUREO) non esiste più.  Allora ecco che ci troviamo oggi con Stati monopolisti della loro moneta che NON SONO PIU’ LEGATI alla quantità d’oro per garantirla. Bene!

E cosa comporta? Iniziamo la lista del rapporto riserve auree-Stato:

A) Prima cosa comporta questo: che lo Stato monopolista della sua moneta ne può emettere vagnonate, libero da vincoli di oro. E poi comporta anche un’altra cosa essenziale: che lo Stato monopolista della sua moneta ne può emettere quantità libere per creare la Piena Occupazione, senza di nuovo correre il rischio di cui sopra, cioè di esaurire la sua capacità di pagamento degli stipendi degli occupati perché non ha più oro in riserva (infatti il lavoratore nel Programma di Piena Occupazione statale non può chiedere oro in cambio dello stipendio).

B) Col denaro emesso dallo Stato monopolista della moneta, non esiste pericolo della famigerata fuga di capitali, sbraitato in Tv da tutti i tromboni del Sistema. Perché? Perché di nuovo, l’idea della fuga di capitali nacque quando lo Stato garantiva oro in cambio di banconote (STANDARD AUREO), e allora la fuga di capitali era proprio il fatto che un sacco di gente si prendesse l’oro dello Stato e lo portasse all’estero. Quella sì che era una fuga di capitali vera, era ORO CONCRETO che se ne andava e ciao! Ma oggi quando un investitore vende il capitale investito in Italia, cosa accade? Nulla, sono soldi che si muovono dentro la Banca d’Italia da un conto ad un altro e non vanno da nessuna parte, quindi no fuga di nulla, no fuga di capitali (nota: il meccanismo x cui questo succede è complicatissimo, ma fidatevi che è così).

C) Ma lo scollegamento fra riserve auree e denaro dello Stato monopolista della moneta comporta anche una cosa futuristica d’importanza eccezionale. Oggi, voi sapete, gli Stati ‘si finanziano’ (che poi non è vero, ma…) emettendo i Titoli di Stato. Cioè ad es. Washington emette Titoli, gli investitori glieli comprano e gli danno denaro (di nuovo, non è così ma sembra così). Si tratta di un metodo antico, superato, tragicamente complesso, pieno di svantaggi!, e che oggi non ha più senso di esistere. Perché? Perché i Titoli di Stato furono proprio un’invenzione dello Standard Aureo del XX secolo. Infatti, sempre per la maledetta paura che la gente corresse in banca a pretendere oro in cambio di soldi, lo Stato ‘drenava’ i soldi liquidi dalle tasche dei cittadini vendendogli Titoli, che essendo contratti di carta NON POTEVANO essere riscattati con l’oro dello Stato. Ok? Ma oggi abbiamo detto che ciò non è più possibile, e allora perché continuare con sta palla al piede dell’emissione di Titoli? NON HA PIU’ SENSO. Oggi il Tesoro e la Banca Centrale di uno Stato monopolista della moneta potrebbero fare tutta la spesa pubblica che vogliono semplicemente accreditando i conti correnti di cittadini dipendenti, ospedali, scuole, servizi pubblici, pensioni, aziende ecc. con un pulsante di un computer di Tesoro e Banca Centrale, che accrediti il denaro (CHE LO STATO MONOPOLISTA SEMPRE INVENTA DAL NULLA) sui conti di cui sopra. Fine del mondo assurdo, pericoloso, ricattatorio e corrotto dell’emissione dei Titoli di Stato. Capite che miracolo?

Infine la domanda di cui all’inizio: “Ma se l’Italia ha tutto sto oro in riserve, perché non lo usa per combattere la crisi?” Infatti l’Italia ha montagne d’oro, è il quarto possessore al mondo! E tecnicamente parlando in effetti l’Italia potrebbe dire ai Mercati “Hey, noi adesso garantiamo il debito di Stato col nostro oro”. Ma usare l’oro non serve molto, ecco il perché:

A) Se garantire il debito estero o interno con l’oro servisse a calmare i Mercati che oggi ci posseggono, allora, pensateci!, l’Italia zeppa d’oro non sarebbe mai stata assoggettata a sta mostruosa crisi dal 2007 in poi. Quindi sbandierare oro non serve veramente a un c… (finisce per azzo) per calmare i Mercati.

B) Se anche l’Italia avesse buttato il suo oro a garanzia del debito, avrebbe ridotto il debito, secondo stime accademiche e in virtù dei limiti dell’operazione, del 70% circa. Ma!: a causa del fatto che oggi l’Italia è in sto maledetto euro, cioè una moneta che l’Italia NON PUO’ INVENTARE DAL NULLA MA DEVE PRENDERLO IN PRESTITO DAI MERCATI PRIVATI, torneremmo a far quei prestiti e alla fine torneremmo a rigonfiare il debito e ci ritroveremmo punto e daccapo. Oltretutto non avremmo più neppure l’oro. Cornuti e mazziati…

C) Oggi si parla della Russia che vende dollari per comprare oro, e ci sono ogni sorta di teorie. Ma la realtà è un’altra. Putin, che come il 99,9% dei leaders e degli economisti non capisce i sistemi monetari, sta facendo una cretinata. La Russia è MONOPOLISTA DELLA MONETA, e sappiamo che può, come il Giappone, onorare qualsiasi debito all’infinito, incluso quello in dollari. Ma non ci arrivano sti fessi. Poi: non si capisce cosa ottenga l’acquisto di tutto questo oro se non farlo alzare di prezzo (+ si compra una cosa + si apprezza). Forse Putin sta solo speculando per sé e per i suoi mafiosi alla Banca Centrale…. Poi: la Russia ha tutti i dollari in riserva sufficienti per garantire il suo debito esterno usando essi, e questo calma i Mercati molto di più dell’oro. Infine: coi tassi d’interesse sulle maggiori monete a livelli minimi storici, Mosca farebbe molto meglio a prendere prestiti in quelle valute piuttosto che accumulare oro per farci chissà che, come detto sopra.

Ok, spero questo chiarisca anche a un povero Cristo come Claudio Messora la storia dell’oro e delle monete/debiti. Nel caso contrario, mia nonna Claretta che l’ha capita, ha questa mail: nonnadelgenio@BIG CALM.com.

(Mosler Economics per l’Interesse Pubblico)