[Alcune considerazioni su...]

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Credo che non ci siamo capiti.

 

Nel saggio Il Più Grande Crimine scrissi, con altre parole, che la Modern Money Theory è la mina che se piazzata nei cingoli della macchina mostruosa del Neoliberismo la può far saltare. Scrissi che il Vero Potere ha fatto di tutto pur di impedire alla MMT di arrivare alla conoscenza degli elettori. Il Vero Potere è oggi la più micidiale e crudele macchina oligarchica esistente.

Ora, chi di voi ha abbracciato la MMT, pensa forse che la si potrà portare nel Palazzo facendo una passeggiata? Tutti a strimpellare le tastiere ma tutti “eh, un momento, tengo famiglia” e se c’è da rischiare… no. Cioè: cosa pensavano i 2180 del Summit MMT di Rimini? Che ci sono solo le emozioni e non i pericoli? Non i prezzi?

Allora. Prima cosa noi tutti siamo qui oggi perché qualcuno prima di noi NON HA pensato “eh, un momento, tengo famiglia”. Le hanno salutate le loro famiglie, sapendo che andavano a morire, e non le hanno mai più riviste. I piloti della Royal Air Force inglese volavano le missioni contro i nazisti col 150% di possibilità statistica di morire. Eppure ci salivano sugli aerei. Lo hanno fatto anche per te. E tanti altri così, e peggio. Secondo, essere testimoni di crimini contro l’umanità e non essere disposti a denunciarli è immorale. Se poi i crimini sono quotidiani e in casa tua, anche peggio, è vigliaccheria, è non essere padri e madri degni dei propri figli.

William Black, che avete ascoltato a Rimini, non si è limitato a studiare la MMT. Sapeva che serviva altro, e ci ha messo la faccia per mandare in galera fior di banchieri criminali. Lo hanno minacciato, ma lui ha continuato. Quindi, se pensate che per la MMT al Palazzo come nuova democrazia basti studiare e fare i gruppi e leggere Barnard e cliccare su Facebook, non ci siamo capiti e potete tranquillamente mollare tutto e non farvi più sentire. La MMT come strumento per fermare la macchina mostruosa del Neoliberismo comporta ciò che ho detto, se no si va a fare le battaglie per il silenzio nel condominio, contro l’inquinamento in città, per la salvezza degli orsi umbri.

L’ho già scritto. Il comandante Ferro, 18 anni, partigiano, italiano, si fece mettere il filo spinato intorno al collo dai nazisti e fu impiccato sotto casa mia. E ogni volta che passo davanti al cimitero dei polacchi qui a Bologna, ogni santa volta da anni, io gli faccio il saluto militare e mi vergogno di aver paura quando faccio le mie battaglie. Io ho paura come tutti, ma non posso permettere che la paura mi faccia passare davanti a Ferro o ai polacchi vergognandomi come un cane. Gli devo tutto ciò che ho.

Conteremo le denunce alle Procure contro i criminali al governo e al Quirinale, e le useremo per lanciare un segnale a Spagna, Portogallo, Grecia e Irlanda, e ai giudici Costituzionali italiani. Prego di non dover mai scrivere un articolo intitolato “2180 perdite di tempo”.

 


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