[Alcune considerazioni su...]

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COME SI ESCE DALL’EURO A QUESTO PUNTO. (tema in 4 parti consecutive)

 

Mi è quasi impossibile dopo aver dato tutto me stesso alla lotta contro la moneta unica e contro i suoi Trattati per 10 anni, e dopo aver preso rischi professionali enormi, accettare il fatto che l’Italia si è adesso giocata, credo, per sempre le chance di tornare alla sua sovranità monetaria, parlamentare, e costituzionale. Non recupererà più il potere sacrosanto di spendere a Deficit Positivi, che sono lo storico mezzo del monopolista della moneta per assicurare ai suoi cittadini la piena occupazione, i pieni servizi sociali, le piene pensioni, le vere infrastrutture per lo sviluppo del Paese e dunque la vera crescita e produttività. 

Come ho già scritto, e per riassumere in breve “Lega e 5S sono arrivati all'appuntamento con l'Europa incredibilmente, ma davvero scandalosamente impreparati, senza uno straccio di strategia nazionale e soprattutto internazionale. E’ da non crederci. Hanno ora bruciato ogni speranza, hanno fulminato l'Italia sovranista per sempre, mai più nessuno di stazza governativa in questo Paese oserà un euro scetticismo serio. Se si fossero preparati non sarebbe andata così. Questa è la storia dell'italiano che arriva tronfio alla scalata dell'Everest convinto che due orette di tennis alla settimana dopo l'ufficio sono sufficienti a conquistare la vetta”.

 

Infine è un insulto all’intelligenza minimale voler ora sostenere che forse una mediazione con Bruxelles… mi rifiuto persino di continuare. Quindi di fatto ora noi siamo cementati nell’euro con la stessa certezza della Germania. Anche se l’onestà analitica c’impone di riconoscere che i danni peggiori di questa moneta unica - che fior di esperti internazionali ed io stesso avevamo previsto - non si sono per ora verificati per la maggioranza degli italiani, essi sono oggi realtà devastate per un 10-12% dei nostri cittadini, precisamente in linea col progetto Neoliberale e Neomercantile Thatcher- Mitterrand-Khol (e loro Corporate sponsors) che prevedeva il seguente schema sociale: 0,1% con in mano ricchezze senza precedenti nella Storia – un blocco sociale che ospita dall’agio fino alla mera sopravvivenza di classi medio-basse disperatamente ancorate alla piccola rendita finanziaria e ai servizi privati – un 12% appunto che rantola disperato nella moderna povertà assoluta. E' inaccettabile avere 6-7 milioni d’italiani destinati a sofferenze acutissime come fossero destinati a un tumore economico, ma è anche nefasto che il resto della popolazione sia affetta da un pesante diabete economico, cioè una snervante debolezza nel DNA della nazione intera. 

Esiste tuttavia un modo per ‘uscire’ dall’euro a questo punto, e ne parlo ora. Capirlo necessiterebbe l’aver acquisito un salto di paradigma profondo, che chi mi ha sempre letto forse possiede già, ma che l’italiano medio e la politica nostrana, cocciutamente parrocchiali e globalmente miopi, di certo non comprendono. Le evidenze sono invece fortissime su un’epocale trasformazione del modo stesso di creare economia e lavoro da parte oggi delle società avanzate, dove una Disruption di nuove tecnologie mai prima pensate dall’uomo si sta sostituendo ai marxiani fattori di produzione, crescita e Capitalismo stesso, e incredibilmente persino al dogma keynesiano del potere della spesa di Stato, dove le monete sono centrali se sovrane. 

Come detto nel titolo, per arrivare compiutamente a capire la nuova realtà, dirompente ormai in tutto il Pianeta meno che da noi, e dunque per arrivare anche alla ‘uscita’ dell’Italia dall’euro unica ora possibile, vi conduco attraverso 4 passi, di cui questo era il primo, breve. A seguire posterò due mini-saggi probabilmente molto esigenti per l’intelletto, ma vi assicuro che sono fondati come pochissime cose che ho detto nella mia vita di intellettuale, e soprattutto centrali alla vita dei vostri figlie come nulla mai. 

Buon percorso.

 


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