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14. LE FAVOLE DI BARNARD PER I BIMBI DEI LETTORI

 

Bambini, prima di raccontarvi questa storia mi dovete giurare che direte a chi ve la legge, a papà, a mamma o agli zii, di tenerla SEGRETA!!! per sempre. Perché questa storia vi rivela il segreto più grande del mondo, e solo voi bambini lo dovete sapere. SOLO VOI!

In una casa di una città abitava un bambino che era ammalato, ma purtroppo non si poteva curare perché i medici non avevano cure per la sua malattia. Il bambino si chiamava Tommy, e ogni giorno che passava era sempre più debole, sempre più magrino, e non mangiava più. Tommy non lo sapeva, ma ahimè doveva morire di quella malattia. Sapete bimbi, anche i bambini muoiono, anche se è rarissimo. Muore il nonno, muore la nonna, questo è normale perché sono vecchi. A volte muoiono mamma o papà, ed è un po’ meno normale, ma succede. Ma molto molto di rado muoiono anche i bambini.

E’ come gli alberi in estate. Le foglie sono tutte verdi e piene di vita, ma accade che sotto a un albero alcune foglie siano già cadute, anche se erano in piena estate! Strano eh? Così come questo succede, ed è raro, succede anche che i bambini muoiano, pur essendo nel pieno della loro estate di vita.

Tommy una notte era sveglio, non poteva dormire nella sua cameretta, e guardava fuori dalla grande finestra che stava vicino al suo lettino, guardava un cielo nero ma stellato, con migliaia di stelle brillanti. Respirava piano Tommy, perché come vi ho detto era molto ammalato, e stava morendo. Ma ad un certo punto Tommy vide una cosa stranissima: una stella di colpo si spense! Sì, proprio come se fosse stata una lampadina che di colpo si era rotta. Ma che strano!!! pensò il bimbo. E……..!!!!!

…….. e proprio mentre pensava questo, egli vide una cosa incredibile. Nel punto del cielo nero dove quella stella si era spenta, di colpo si aprì una finestrella, sì, proprio una piccola finestra che dietro aveva tanta luce. Da essa uscì una stellina brillante che si mise esattamente al posto della stella che si era appena spenta. Poi la finestrella illuminata si chiuse e tutto tornò buio normale: un cielo notturno nero, le stelle, e una nuova stella al posto di quella che si era spenta!

Uhhhhhhhhh!, Tommy spalancò gli occhi! Ma… ma… cos’era successo? Ma… ma… possibile??? Sembrava come se la volta del cielo fosse un grande immenso tetto, luminoso di giorno e nero la notte, dietro il quale c’era… c’era… QUALCUNO, che poteva aprire e chiudere finestrelle! Ma?... ma?...

E fu in quel momento che Tommy si sentì sollevare dal lettino con dolcezza, fu trasportato fuori dalla finestra della sua camera, e poi volò nel cielo della notte verso le stelle. Volava Tommy nella più soffice aria mai sentita, vide le stelle avvicinarsi sempre di più, sempre di più, fino a che poté vedere che le stelle altro non sono che scintille, luci splendenti, gemme di ogni colore, faville affascinanti, e sono tante, ma tante. Poi Tommy, sempre volando in alto, superò le stelle e attraversò un confine scuro come appunto la notte per……….

….. per trovarsi di colpo in un posto che, bambini, oddio, è quasi impossibile descrivere!

La luce era incredibile, Tommy dapprima si mise le manine davanti gli occhi perché non aveva mai visto tanta luminosità, poi però guardò. Tommy ora stava galleggiando in un immenso luogo dove milioni di milioni di miliardi di luci colorate di ogni colore possibile nell’universo danzavano tutte assieme, ma in sciami, in comete, in fontane, in piramidi, e per distanze più lunghe di tutto il giro del mondo, cento volte, mille volte, un milione di volte! Luci sfavillanti, come pietre preziose illuminate dal sole, eppure non c’era un sole. L’aria era tiepida, e profumava di dolce. Tommy si trovò seduto su una… una…. Come si può spiegare bambini??? Come su una specie di sabbia morbida, ma non era sabbia, erano miliardi di queste lucine colorate brillanti e gioiose, e Tommy ne prese in mano un mucchietto, che appena toccato da lui si mise a danzare in mille direzioni abbagliandogli gli occhi! 

Ma che posto era quello?

Fu a quel punto che una bella voce chiamò il bambino per nome: “Tommy ciao!”. La bella voce era ovunque e non c’era nessuna persona che parlasse, sempre solo quel profumo, quel tepore, e quell’universo di luci incredibili che danzavano. “Tommy, benvenuto” continuò la bella voce, “Sei nel mondo oltre la Terra e oltre la vita, e guarda Tommy, qui ci sono tutti quelli che prima di te hanno lasciato il mondo degli uomini e delle donne. Qui ci sono tutti quelli che come te sono morti. Vedi le grandi piramidi di lucine di milioni di colori che scintillano felici? Bè, quelli sono i nonni che sono morti. Vedi le immense comete sempre di lucine sfavillanti di milioni di colori? Quelli sono gli adulti che sono morti. E poi, Tommy”, aggiunse sempre la bella voce, “vedi le fontanelle allegre e pazzerelle di mille e mille gemme di mille e mille colori? Quelli sono i bambini come te che sono morti. Tutti quelli che muoiono sono qui, e brillano in spazi immensi più immensi dell’immenso, in luci e colori più luccicanti e più colorati di ogni luce e di ogni colore!”.

Tommy era sbalordito, e non poteva finire di guardare a occhi spalancati quell’incredibile universo di luci, colori, riflessi, e di danze di miliardi di stelline danzanti in piramidi, comete e fontanelle. Il suo corpicino, che nel nostro povero mondo aveva sofferto la malattia, ora era cullato dal tepore, ora era accarezzato da nuvole di scintille e fantastici colori, esplosioni di miliardi di gemme colorate, ondate, mulinelli, saette, scherzetti, bagliori, come fuochi d’artificio ma centomila volte più grandi dei più grandi fuochi d’artificio mai visti, fiumi e ruscelli di tutta quella meraviglia luminosa coloratissima, dolci e soffici, e profumati…. Tommy non era mai mai stato così felice.

Ma di colpo si ricordò della sua casa, della sua stanzetta, dei suoi genitori e del mondo, da dove lui era venuto. Eppure non sentiva paura, non sentiva nostalgia, non sentiva mancanza, non sentiva che nulla gli mancava. Solamente chiese alla misteriosa bella voce: “Dimmmi ancora, perché sono qui? Allora cos’è il mondo della case, delle città, dei mari e delle montagne dove io stavo? E dove sono la mia mamma e il mio papà?”. La bella voce rispose: “Guarda bene quella palla laggiù, Tommy. Vedi? Quella è la palla del cielo degli uomini e delle donne, e se guardi bene dentro, ci vedrai la Terra dove gli uomini e le donne vivono, coi mari e i fiumi e le città. Noi, qui nel Paradiso, vi abbiamo dato un poco delle nostre tantissime dolcissime luci per illuminarvi il giorno, e il cielo di notte. Ogni tanto una di queste si spegne, e allora come tu vedesti dalla tua cameretta, noi apriamo un pertugio nel cielo degli uomini e delle donne e ce ne mettiamo un’altra. Ma vedi Tommy…” aggiunse la bella voce, “come ora tu sai, il sole e le stelle sono nulla a confronto di ciò che tu adesso stai vedendo qui in Paradiso. E nulla sulla Terra è dolce profumato e tiepido come quello che tu senti ora”.

Tommy pensò solo a una cosa, da bambino felice come era adesso: ma perché non sono morto prima? Il Paradiso è tanto tanto tanto più meraviglioso del mondo! Ma poi, siccome lui amava tanto la sua mamma e il suo papà, chiese alla bella voce: “Possono mamma e papà venire qui? Lo vorrei così tanto!”. “Certo!”, rispose la bella voce, “Arriveranno presto, li vedrai e ti abbracceranno sotto forma di immense comete di milioni di luci colorate! Ma Tommy!!!!” esclamò la bella voce, “ora guarda da quella parte, e guarda bene quelle piramidi di luci e gemme che sfavillano… Li conosci?

Tommy spalancò i suoi occhioni neri e… e… MA SI’…. MA SIIIIIIIIII’… Quelli erano i nonni Giulio e Marina, e i nonni Franco e Laura! Che felicitààààà….

Tommy gli corse incontro e gli su buttò addosso esattamente come faceva quando i nonni erano vivi sulla Terra degli uomini e delle donne. E che gioia e che carezze e che sorrisi!

E fu lì che il nostro piccolo amico, Tommy, si rese conto che anche lui spruzzava…….. No bimbi, non sprizzava, ma proprio spruzzava lucine e gemme coloratissime e brillanti da tutte le parti. Perché anche lui, Tommy, come tutti i bambini in Paradiso, era ora una fantastica fontanella di colori, faville e luccichii.

La bella voce chiamò Tommy e gli disse: “Ora Tommy ascoltami. Vuoi tornare sulla Terra degli uomini e delle donne o vuoi rimanere qui in Paradiso? La scelta è tua bimbo mio”.

Tommy pensò a mamma e papà, a quanto dispiacere sentivano in quel momento sulla Terra perché lui non c’era più con loro. Ma capì che dopo poco tempo li avrebbe rivisti e abbracciati e ri-amati in quel posto incredibilmente più bello della Terra, in quel posto di amore, tepore, e meraviglie degli occhi all’infinito dell’universo. E quindi zampillando fra i suoi nonni di luce, rispose: “Rimango qui dolce voce… Li aspetto”.

Sulla Terra, nella città di Tommy e nella sua cameretta, la mattina dopo giaceva un corpicino di bambino senza vita, nel suo lettino. E aveva gli occhi ancora aperti…… Ma bimbi, erano sorridenti e guardavano nella direzione del cielo, là dove poco prima una stella si era spenta e una cosa incredibile era accaduta.

(NOTA: tutte le favole di Barnard sono di sua invenzione esclusiva e coperte da Copyright)

 


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