La mia corrispondenza via mail con Marco Travaglio, pubblicata su questo sito, è stata ripresa da diversi blog e assai criticata, ma ha anche suscitato reazioni di sconcerto da parte di molti fans del noto cronista di giudiziaria.
Ho pubblicato quelle mail per motivi di interesse pubblico. Essi sono: Travaglio è stato eletto da masse di italiani al ruolo di Vate salvatore della patria e detentore della verità mediatica. A lui tantissimi si affidano in buona fede. Io espongo un lato oscuro di Travaglio come paradigma generale: infatti, se uno di questi nuovi 'paladini' si rivela pesantemente ipocrita, reticente, omertoso in alcuni episodi di pubblico interesse, come possiamo fidarci? Come possiamo cioè essere certi che non lo sarà ancora in altre istanze? Ecco perché io avviso le persone che è sempre sbagliato e pericoloso aderire acritici e adoranti a chiunque, per quanto 'eroico paladino' egli/ella appaia. A questo serve la pubblicazione di quelle mail, e di altri miei lavori. In particolare la corrispondenza in oggetto dimostra che quell'uomo è un arrogante che non tollera l'essere messo in discussione in modo duro, cosa che invece si riserva di fare con tutti gli altri; che si rifiuta di rispondere ad una imbarazzantissima evidenza (caso Gabanelli in prima serata 5 anni con Berlusconi), un fatto centrale che contraddice in pieno ciò su cui lui stesso ha edificato il suo teorema del 'regime' tv, e dunque tanta della sua fama (e cosa ci fa lui oggi in prima serata in quel 'regime'?); che per evitare tale risposta si trincera dietro il paravento del 'lei mi insulta', esattamente come fanno gli orribili personaggi che lui stesso critica; che, nella discussione su Israele, dimostra una pietas selettiva, cioè una agghiacciante mancanza di compassione per il 50% di una tragedia e una incondizionata compassione per l'altro 50%; che nella difesa acritica della Gabanelli anche nella sua scandalosa implicazione in 'Censura Legale' (si veda in questo sito) egli abdica disastrosamente a qualsiasi principio etico, a quegli stessi principi che però lui pretende ferocemente da altri. Ora, un uomo così può essere il depositario della fiducia incondizionata di masse di italiani in totale buona fede? E allora, non è forse più saggio che, come sostengo da anni, questi 'personaggi' ipertrofici vengano ridimensionati a ruolo di semplici fonti di possibili verità, e che sia invece la persona e porsi al centro della propria verità? Ecco a cosa servono quelle mail.
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