LUI SALVEREBBE LA UE.
KEYNESIANO NEL 2017. LA SUA FIRMA IN FONDO.
Lui è di fatto un Keynesiano del terzo millennio, del 2017. Invoca
molta più spesa di Stato, sì, di Stato. E’ di vera Sinistra, perché invoca
centinaia di miliardi da spendere per la piccola gente, per le piccole medie
aziende e i loro operai, per le infrastrutture della gente, soprattutto per i
giovani senza titolo di studio. E infine dice chiaro che i fantastilioni spesi
per Wall Street dal governo americano, e per logica deduzione quelli spesi da
Draghi per le mega banche della UE, sono soldi regalati all’1%.
Ha a cuore i contadini, l’ambiente, e dice molto di più.
Accusa le porcate finanziarie che hanno spaccato in due il Pianeta nel 2008 di
aver causato sofferenze inenarrabili e 34 milioni di disoccupati. Per lui la
Globalizzazione e l’Outsourcing dei lavori verso il Terzo Mondo sono stati un
macabro imbroglio, se ne fa gioco nei suoi discorsi pubblici. E parla contro le
guerre, e dice:
“Le multinazionali americane hanno accumulato negli scorsi
trent’anni montagne di miliardi. Dove sono stati spesi quei soldi nella parte
che andava allo Stato? Gli USA negli scorsi trent’anni hanno lanciato 13
guerre, che gli sono costare 14.200 miliardi di dollari. Ma se Washington
avesse speso anche solo una parte di quei soldi per le famiglie, per le PMI,
per i giovani o le infrastrutture, oggi non avremmo Trump.” E conclude: “Uno
Stato che si rispetti deve come prima cosa spendere per la sua gente. Non
incolpate la Cina o l’India o la Tailandia di avervi rubato i posti di lavoro.
Ve li ha rubati la vostra strategia di guerra”.
Amaramente auspica che un mondo dove la Globalizzazione di
secoli fa era dominata da pochi Re e Imperatori, quella di oggi da 60.000
corporations che hanno tutto, bè, dice, questo mondo oggi dovrebbe avere una
Globalizzazione controllata da, come minimo, 20 milioni di aziende.
Discorsi di giustizia economica globale santissimi, e sì,
già sentiti dai pochi attivisti o economisti umanizzati che ci rimangono. Non
certo dai nuovi Imperatori del business. Ok, ho finito. Ah, ecco chi è questo
uomo:
Jack Ma, CEO di Alibaba, l’uomo più ricco della Cina, 37 miliardi di $ in tasca. Ditelo a Gentiloni e a Benetton.
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