Tornare alla lucidità sul ‘complotto’
dell’11/9
“Relatore (Cheney): Gli interessi
egemonici degli Stati Uniti necessitano della nostra
espansione imperiale sulle risorse energetiche di Medioriente
e Centro Asia, ottenibile solo scatenando guerre. Come pretesto per l’opinione
pubblica e per l’approvazione del Congresso, avremo un attacco terroristico
senza precedenti sul nostro territorio, con migliaia
di morti, da noi stessi organizzato ma che attribuiremo ad Al Qaida. Queste le fasi del piano. Prima miniamo le torri
gemelle di New York, poi, in pieno giorno, gli facciamo schiantare contro due
aerei di linea carichi di civili. Diremo che erano
dirottati da terroristi arabi. Contemporaneamente,
sempre all’ora di punta, lanciamo un missile contro il Pentagono, ma diremo che
si trattava di un altro aereo dirottato da arabi, che
faremo sparire. Nel frattempo abbattiamo un quarto aereo sulla Pennsylvania con
un razzo, ma diremo che è caduto a causa di una colluttazione coi dirottatori. Teniamo i nostri caccia
fermi nelle basi, e quei pochi in volo li dirottiamo su falsi bersagli. Le
torri prenderanno fuoco, e a quel punto detoneremo le
centinaia di cariche piazzate causandone il crollo totale. Un bel po’ dopo facciamo crollare anche un altro palazzo, per fare un favore a un amico a noi legato. Ci
saranno migliaia di morti americani, lo shock sarà
planetario. Faremo sparire ogni prova, inclusi i
detriti. Accuseremo Bin Laden, e attaccheremo l’Afghanista
che lo protegge e poi l’Iraq, e il resto di quelle aree
di conseguenza. Apro il dibattito.
Intervento 1 (ad es. capo CIA):
Vicepresidente, minare le torri è un lavoro immenso. E se qualcuno scopre i
nostri tecnici al lavoro, che diciamo? Basta un nulla, una svista, un malore di
uno di essi, un imprevisto banale, e li trovano con le sostanze in mano. Non si può escludere che accada, e il cover-up
diverrebbe impossibile.
Intervento 6 (ad es. scienziato 2):
Vicepresidente, la informo che i resti degli esplosivi che piazzeremo nelle
torri gemelle sono rintracciabili, e saranno sparsi ovunque fra le macerie
delle torri, potranno essere filmati, raccolti, analizzati con facilità. E’
troppo rischioso.
E così, i vertici della più sofisticata e
potente macchina militare del mondo con a disposizione mezzi e intelligenze
illimitati, accettano l’incredibile piano pastrocchio di Cheney…
incrociano le dita, ed eseguono. E come volevasi dimostrare, poco dopo gli attentati un gruppo di attivisti di internet scopre tutto.
Ma vi sembra possibile?
Questa sequela di eventi, che, ripeto,
sono per forza ciò che deve essere accaduto fra le mura di un bunker top secret
di Washington se si crede ai complottisti dell’11/9,
è un insulto all’intelligenza di un ragazzino di prima media, a voler essere
benevoli. Ma nel carnè dei sostenitori dell’auto
attentato vi è purtroppo altro a questo livello. Ad
esempio: se complotto fu, ci troveremmo di fronte a una leadership americana
talmente feroce e spietata da non aver esitato un attimo nel
massacrare 3.000 loro connazionali, infliggendogli una morte atroce.
Bene. Ecco che dopo questo atto a dir poco demoniaco,
compaiono sulla scena i signori Webster Tarpley, Jimmy Walter, Massimo Mazzucco, Giulietto Chiesa e soci. Essi, quando ancora le ceneri
delle torri gemelle non si erano posate, iniziano a gridare pubblicamente di
aver scoperto la verità e di conoscerne i colpevoli (Tarpley
in particolare, vanta la conoscenza della verità/mandanti/esecutori di praticamente ogni mistero politico o strage degli ultimi 50
anni). Bene. Abbiamo dunque cinque o sei personaggi che sono
sul punto di rivelare al mondo i colpevoli del più grave atto di terrore contro
americani nella Storia, con prove “schiaccianti”… e quei colpevoli sono George
W. Bush, Dick Cheney, George Tenet
et al. nientemeno, cioè i demoni assassini. La faccio
breve: se anche solo una frazione delle “prove schiaccianti” dei complottisti fosse stata credibile, i signori Tarpley, Walter, Mazzucco, Chiesa e soci si sarebbero
trovati otto minuti dopo a galleggiare a faccia in giù
nell’Hudson o nel Tevere. Ma sono tutti vivi, anzi,
stanno benissimo. La cronaca nera internazionale ci ha insegnato che sono
regolarmente morti tanti testimoni scomodi di crimini
politici ben inferiori a questo (Ustica docet). Ma non loro.
Vi sembra possibile?
Concludo. Se fino a oggi siamo riusciti
a convincere quelle poche persone della necessità di opporsi ai disegni criminali
delle oligarchie neoliberali nel mondo, lo dobbiamo al lavoro paziente e
preciso, costante e dotto, pacato e realistico di
tanti attivisti e giornalisti seri che sanno leggere la realtà dei fatti, e non ai roghi
laici e ai linciaggi emozionali dell’esercito dei complottisti
sgangherati e dei loro seguaci acritici.
Come per Zeitgeist, vale qui il test
sacro dell’informazione: se una narrativa non supera almeno i più elementari vagli
della plausibilità e del raziocinio (complotto 11/9) o delle verifica dei
cardini su cui si fonda (Zeitgeist), non si può perdere altro tempo dietro ad
essa. Anzi, ci si fa del male. A voi lettori rimane solo
questo strumento per districarvi nella marea continua di news e
sensazionalismi, di complotti romanzeschi e trame improbabili, con cui siamo
bombardati dalla Rete a ritmi assurdi. L’alternativa, cari lettori, è di
sprofondare in un calderone dove tutto diventa vero purché sia stimolante, dove muore il giornalismo investigativo, dove
anche la Società della Terra Piatta diventa plausibile, e da lì non se ne esce
più. E’ quello che vuole il Potere, vuole vedervi rincretiniti dietro a ogni demenziale fantasia politica da romanzo di serie B, e
mentre siete lì assorbiti, il Potere vi fotte la vita a Bruxelles, a Lisbona,
in Cina, o a Ginevra e Wall Street.
Dobbiamo disconoscere con decisione la
dilagante pratica di alcuni scellerati ‘giornalisti’ o bloggers che manovrano le emozioni di massa nel calderone
sopra descritto. Tornare alla lucidità sull’11/9 significa solo una cosa: riaprire
l’inchiesta, a 360 gradi, e per questo concessi la mia firma alla petizione di Giulietto Chiesa diversi anni fa. Mai mi sarei aspettato di
trovarmi invischiato in un inganno dove pubblica accusa, giudice e difesa erano
ridotti a un purè, e dove la sentenza era già stata
emessa a furor di popolo.
Se l’informazione antagonista si riduce a quello, siete finiti
anche voi. Difendetevi, usando sempre la vostra testa.
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